lunedì 31 dicembre 2007

Serj Tankian - Elect the dead

di savohead

Per chi si fosse appassionato ai System of a down sin dal primo lontano album del '98, la notizia di un progetto solista del cantante Serj Tankian (il sito è stupendo ma un po' pesantuccio) non dovrebbe essere una novità o una notizia sorprendente, è sempre stato il più "solitario" dei quattro, ha collaborato con fior fior d'artisti (armeni e non), ha scritto poesie, fondato un'etichetta discografica ed un'associazione umanitaria.
La novità è che l'album non delude le aspettative (almeno, le mie). Non c'è molto di nuovo, non ci sono colpi di genio quali ci hanno abituato i SOAD, la musicalità si avvicina molto all'utima coppia di album usciti a distanza ravvicinata ormai due anni orsono, i testi sono sempre impegnati, la sua spiritualità ed il suo attaccamento alla terra d'origine sono sempre più accentuati.
MA ... in aggiunta a tutto questo c'è una sorta di dolcezza (che sicuramente ai duri e puri amanti della schizzofrenica scattosità di "toxicity" e ancor di più del primo album della band farà storcere il naso) che pervade tutte le tracce; tutti i pezzi sono scritti, suonati e cantati da Serj, tranne per le tracce di batteria che sono state programmate da lui ma performate da altri (nei credits del libretto c'è un paragrafo con le collaborazioni lungo quasi quanto la lista degli strumenti che Tankian ha utilizzato durante la registrazione); anche nei "pezzi pestati" non c'è la rabbia di sempre, il cantato è quasi sempre pulito, le melodie sono molto omogenee (alcune si somigliano in parte) e tendenti al semplice e facilmente assimilabile, ma nella seconda parte dell'album diventano maggiormente ipnotiche e ritmate (cosa buona e giusta).
L'artwork incentra l'attenzione sugli occhi e su di una sorta di spiritualità forte che si percepisce anche nei testi, degno di nota il logo che campeggia in quarta di copertina e che rimanda ad una delle azioni umanitarie cui partecipa Serj (nella home page si può notare un altro mostro sacro di questo genere musicale: Tom Morello!!).
Per riassumere: l'album non colpisce per particolari colpi di genio, è semplicemente l'album che ci si aspetterebbe da un artista che si è fatto conoscere nel tempo; MA AVERCENE DI ARTISTI COSì!!!

1 commenti:

jobs in panchkula ha detto...

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